È il primo lungometraggio di finzione della regista Margherita Ferri: “un film radicato nella comunità LGBT+ e nei nostri territori, le montagne dell’Appennino Emiliano, ma con l’obiettivo di condurre il pubblico in quel cammino universale che porta alla scoperta di sé stessi, negli anni inquieti dell’adolescenza”.
Quindi eccoci ancora una volta alle prese con un film sull’età inquieta dell’adolescenza, perché forse è l’età che ci segna, o quella a cui vorremmo tornare.
Ancora una volta un film che racconta il nostro territorio e la nostra comunità, in questo caso. Non solo un “coming of age” movie, ma anche un film che porterà giovani e meno giovani a interrogarsi sulla propria identità.
Il film è stato sviluppato all’interno del programma Biennale College Cinema. – Fondazione La Biennale di Venezia: cinque trasferte in laguna, l’incontro con oltre 20 altri team provenienti da tutto il mondo, un training serrato con tutor di livello internazionale.
L’idea di Margherita è stata selezionata tra i vincitori del programma: ha quindi avuto l’accesso al sostegno della Fondazione la Biennale per la copertura del costo di produzione e il film ha avuto il suo debutto sabato 1 settembre 2018 alla 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
150.000 euro e 9 mesi per produrre un film di lungometraggio. Una follia? Diciamo una grande scommessa. E un grande successo.
Il Soggetto di ZEN ha vinto la Menzione speciale al Premio Solinas Storie per il cinema 2013.
Ha ricevuto poi una menzione speciale all’interno del premio Vivere da Sportivi – il Fair-play al cinema, per “aver saputo dare vita e centralità al percorso emotivo degli adolescenti ai margini delle proprie comunità, lavorando sui valori, anche interiori, dello sport nella ricerca della propria identità”.
Il film è stato realizzato con con il supporto di Prodigio Divino, l’Unione Appennino Bolognese e l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale; in collaborazione con Cassero LGBT Centre Bologna, Centro Risorse LGBT Bologna, Combo.
Un ringraziamento a Emilia-Romagna Film Commission e a CNA Cinema e Audiovisivo.