Ennio, Ettore e Gianfranco sono in carcere per aver commesso reati gravissimi, tanto gravi da dover scontare l’ergastolo, ma attraverso un percorso di “giustizia riparativa”, cercano il perdono delle loro vittime e di riparare al danno che hanno causato: chiunque ha diritto al rispetto, a una seconda occasione, e di non subire ritorsioni sociali, perché il risentimento e qualsiasi tipo di violenza non abbiano l’ultima parola in una società civile.

Durante lo sviluppo del suo terzo film di lungometraggio, Palmieri ha conosciuto esperienze di giustizia riparativa, una branca che immagina e pratica una rivoluzione rispetto al concetto di pena e di giustizia, per come normalmente vengono intesi: il reato come punto di partenza per una azione, riparativa appunto, che prenda coscienza dell’accaduto e del male che ne è scaturito, per espungerlo dalla società giorno per giorno, persona per persona.

L’Agnello ha vinto il Premio come Miglior Film al Festival Annecy Cinéma Italien 2020, oltre al Premio della Giuria Giovani e al Premio del Pubblico, e il Premio Suso Cecchi D’Amico, destinato ogni anno alla Miglior Sceneggiatura Italiana con protagonista al femminile; è stato premiato ad Alice nella città – selezione ufficiale 2019 (Menzione d’onore a Nora Stassi come Miglior Talento Emergente), ed selezionato ai festival Moskow IFF, Prague IFF, Istambul IFF, Cinemed Montpellier, CPH Buster, Cinemagic UK, Denver IFF, Lucas International Children’s Film Festival (…e non è finita qui!).